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Sintesi delle caratteristiche e degli autori del MODERNISMO LETTERARIO LATINO-AMERICANO

Andrea Fiorini on Febbraio 26, 2015 - 11:25 pm in Critica letteraria

(FONTE: http://it.wikipedia.org/…/Modernismo_%28letteratura_ispanoa… )

A partire dal tardo XIX secolo, nella letteratura latinoamericana, emerse un movimento modernista, che avviò un rinnovamento radicale nel linguaggio poetico e della metrica, e il cui testo fondamentale è considerato Azul (1888) del poeta nicaraguense Rubén Darío[4]. Questo fu il primo movimento letterario latinoamericano ad avere qualche influenza fuori dalla regione culturale d’origine e fu anche il primo movimento realmente latinoamericano, visto che le differenze nazionali cominciavano a non costituire più un problema. Per esempio José Martí, un patriota cubano, che visse in Messico e scrisse per i giornali argentini. Nel 1900 l’uruguayano José Enrique Rodó scrisse l’opera-manifesto che favorì il risveglio culturale di tutta la regione: Ariel. Discepoli di Darío possono essere considerati il messicano Amado Nervo e soprattutto l’argentino Leopoldo Lugones, di rara erudizione linguistica [5].

Un altro importante esponente della vanguardia poetica è il peruviano César Vallejo (Santiago de Chuco, 1892-Parigi 1938), che scrisse Los Heraldos Negros nel 1918, trattando la sofferenza universale degli esseri umani, e Trilce nel 1922, il quale ha un linguaggio poetico molto personale. Anche se il modernismo in se stesso è visto spesso come un movimento estetizzante e antipolitico, alcuni suoi esponenti, e tra essi Martì e i peruviani Manuel González Prada e José Carlos Mariátegui, si distinsero per un’aspra critica nei confronti della società contemporanea e dell’ordine sociale, specialmente per quel che riguardava il trattamento delle popolazioni indigene. Negli anni venti si sviluppò un movimento cosiddetto di «indigenismo», cioè dedicato a rappresentare la cultura degli indigeni e le ingiustizie che questi avevano subito a causa della colonizzazione. Parte di questo movimento sono, per esempio, il peruviano José María Arguedas e la messicana Rosario Castellanos.

Un intellettuale come il messicano Alfonso Reyes (1899-1959) fu riferimento per diverse generazioni , da Octavio Paz a Borges.

L’argentino Jorge Luis Borges, negli anni venti, inventò quello che è quasi un altro genere rispetto al modernismo, fatto di corti racconti filosofici e allegorici, pieno di erudizione e senso dell’umorismo, quasi un’anticipazione della narrativa post-moderna. Ben presto Borges diventò il più importante e più conosciuto scrittore latinoamericano. Nello stesso periodo Roberto Arlt creò uno stile molto differente, più vicino alla cultura di massa e alla letteratura popolare, riflettendo i fenomeni di urbanizzazione e di immigrazione dall’Europa che stavano cambiando la società del Cono sud. Figure importanti in questo periodo sono il narratore brasiliano Machado de Assis che con i suoi romanzi e racconti brevi, ironici e basati sull’introspezione psicologica, introdusse tematiche completamente nuove nella prosa brasiliana, ma anche i poeti Oswald de Andrade, il cui Manifesto Antropófago esaltava la natura meticcia della cultura brasiliana, e Carlos Drummond de Andrade. La rivoluzione messicana ha ispirato molti romanzi, come Los de abajo di Mariano Azuela, un’opera impegnata, influenzata dal realismo socialista che diventò il punto di riferimento per la letteratura messicana per diversi anni. Nel 1940 il romanziere messicano Juan Rulfo e il guatemalteco Miguel Ángel Asturias sarebbero stati i precursori del cosiddetto periodo del Boom, la cui caratteristica principale era lo stile del realismo magico.

Nella sua Antología de la poesía modernista, Angel Crespo include nel movimento: i messicani Manuel Gutiérrez Nájera, Salvador Díaz Mirón, Luis Gonzaga Urbina, Amado Nervo ed Enrique González Martínez; i colombiani José Asunción Silva, Guillermo Valencia, Porfirio Barba-Jacob; i cubani José Martí e Julián del Casal; gli argentini Leopoldo Díaz e Leopoldo Lugones; gli uruguaiani Julio Herrera y Reissig e Delmira Agustini; il nicaraguense Rubén Darío; il peruviano José Santos Chocano; il boliviano Ricardo Jaimes Freyre.

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